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Neo-Avanguardie e narratività: dalla "Narrative Art" a Sophie Calle
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Autore: Giulia Brivio - Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia - [2005-06]

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Abstract
La mia ricerca cercherà di dimostrare il legame che l’esperienza artistica della Calle ha avuto con il movimento della Narrative Art.
Mi riferisco alla nuova attenzione verso la realtà e gli aspetti casuali della vita che, a metà degli anni Settanta, veniva espressa attraverso l’abbinamento di frasi e immagini fotografiche secondo nessi logici estranei al senso comune, enigmatici, provocatori, contrastando la referenzialità e l’oggettualità dell’arte precedente.
Questa tendenza fu denominata Narrative Art, dal titolo di una mostra intitolata appunto “Narrative Art”, tenutasi nel1974 presso la John Gibson Gallery, a New York (preceduta nel 1973, nella stessa sede, da una mostra intitolata “Story”).
Il comunicato stampa della mostra riportava la seguente definizione:
“Movimento internazionale che si basa sull’utilizzo sistematico della fotografia abbinata ad un testo, separati nello spazio, ma legati da una relazione mentale. In accordo con l’arte concettuale che privilegia la riflessione sul progetto a scapito della realizzazione, ma in contrasto con un modo di pensare analitico e didattico, la Narrative Art sceglie i suoi temi dalla vita quotidiana e dall’ambiente circostante.”

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