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Presentazione della tesi di Chiara Miranda
Le arti figurative nella costruzione della personalità

11/11/2008
Il lavoro di Tesi in oggetto presenta un essenziale discorso sulla genesi, lo sviluppo e la finalità terapeutica della componente creativa nella costruzione della personalità umana.
L’impostazione psicoanalitica di base è fondata tanto sulle nozioni definite dai padri della psicoanalisi (Freud, Jungh) quanto sul pensiero di autori (Klein, Winnicoth ed altri) sostenitori della teoria delle “Relazioni oggettuali”, secondo cui le pulsioni emergono nel contesto relazionale, anziché essere primarie rispetto alle relazioni stesse come vorrebbe la “Psicologia dell’Io”.

La relazione archetipica, matrice di quelle future, è senz’altro il legame simbiotico tra madre e figlio. Dipenderà dalla fiducia incondizionata che la madre saprà trasmettere al piccolo che questi, non temendo mai l’abbandono, possa serenamente crearsi quello spazio definito “Terza area” o “Spazio potenziale” da colmare con le esperienze di gioco creativo.
In caso negativo il futuro adulto non svilupperà l’autonomia necessaria ad esprimere in pieno gli aspetti della sua personalità e vestirà costruzioni del sé falsi e compiacenti.
Paradossalmente all’assioma Freudiano, per cui l’arte come prodotto creativo altro non sia che un mezzo di sublimazione e canalizzazione positiva di nevrosi represse, la persona che vive appieno la propria creatività, esprime per suo mezzo una personalità libera, aperta agli stimoli e alle sperimentazioni senza limiti e barriere, condizioni non favorite dalle attuali società di massa, globalizzanti/omologanti.

L’arte che segue alla creatività, tuttavia, non va considerata esclusivamente come il risultato di un più o meno sano e corretto processo di crescita, bensì anche come un canale di recupero del dialogo col sé smarrito o interrotto. Sono soprattutto le arti immaginativo-figurative (in primis narrazione, fotografia, pittura) a far parte delle “Arti terapie” ovvero metodi di risoluzione di conflitti, non solo liberatori ma anche ricostitutivi della personalità, dove la creatività è al contempo strumento d’analisi e qualificante la personalità stessa.
Così come la psicologia infantile usa la tecnica del disegno libero senza traccia, per lasciare emergere spontaneamente lo status emotivo dei bambini, così l’Arte terapia conduce il paziente adulto alla realizzazione di un‘opera che esprima e riveli gradualmente lo status psichico inconscio dell’autore, il quale a lavoro ultimato saprà in esso riconoscersi (comprendere e risolvere il conflitto latente) e allo stesso tempo recuperare le capacità creativo-espressive più recondite (predisposizioni personali).
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