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Evoluzione della comunicazione organizzativa in una Public Utility - il caso Poste Italiane
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Autore: Davide Macchia - Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma - [2005-06]

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Abstract
In un mondo in cui la comunicazione assume un ruolo sempre più importante, se non fondamentale, ci si rende conto di non poter più fare a meno di interagire con la realtà che ci circonda.
Processi comunicativi di diversa natura, ci coinvolgono in ogni campo come in ogni relazione, umana, professionale, affettiva, economica, ed ancora oltre, così che la comunicazione diventa per noi prassi comune, di tutti i giorni verrebbe da dire, di ogni istante mi verrebbe da puntualizzare.
La comunicazione inter-personale abbraccia quella “inter-continentale”, così come le relazioni a lunga distanza affiancano lo scambio d’idee vis à vis.
Ormai non ci si fa più caso ed intanto accade che giorno dopo giorno siamo sempre più immersi nel cosiddetto, e forse a volte inflazionato, “Villaggio globale”, in cui “tutto”, in termini di informazione, diventa dominio di “tutti”.
Si può sostenere che nella società attuale, definita post-industriale, il forte aumento del bisogno di comunicazione dipenda sostanzialmente da due fattori riconducibili all’aumento del numero, dell’eterogeneità e dell’interdipendenza degli attori da un lato e, dall’altro, alla maggiore complessità della loro struttura organizzativa.
Nasce da qui la curiosità con il successivo studio, che ho presentato in questa tesi, del caso Poste Italiane, l’“emblema” degli sportelli ma anche, allo stato attuale, una grande realtà aziendale esempio di eccellenza ed affidabilità nel settore dei servizi.
La mia indagine potrebbe essere concepita come una sfida personale: cercare di sovvertire schemi e preconcetti, e parlare di comunicazione organizzativa partendo proprio da quel punto che era indicato come off limits per tale disciplina.

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