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Il viaggio: nuove terre o nuovi occhi?
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Autore: Michela Bruni - Università degli Studi di Teramo - [2005-06]

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Abstract
L’iniziativa di questo studio nasce dalla lettura di una delle numerose citazioni dello scrittore francese Marcel Proust. Essa afferma: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi orizzonti ma nell’avere nuovi occhi”.
E’ un pensiero pregno di significato in quanto racchiude in sé tutta l’essenza del viaggio: solo se si è predisposti alla scoperta si può giungere alla vera conoscenza del luogo. Si vive senza remore l’esperienza del viaggio, ben lieti di recepire informazioni dall’ambiente ospitante. Si è coinvolti nel viaggio con la parte più intima e profonda di ognuno.
Nel presente lavoro, suddiviso in cinque capitoli, si è analizzato aspetti che caratterizzano il concetto del viaggio e la figura del viaggiatore.
Nel primo capitolo “La concezione del viaggio” si descrivono le fasi storiche più rilevanti che hanno caratterizzato questo fenomeno per poi procedere al valore che ha acquisito nel tempo il viaggiare, passato da elemento superfluo a vero e proprio bisogno primario.
Si disquisisce, inoltre, sul significato del viaggio: da considerazione di punizione/castigo dell’antichità a puro piacere in tempi moderni.
Nel capitolo successivo “Viaggio e turismo” si analizza il passaggio da viaggio al turismo con la dicotomia: sguardo romantico e sguardo collettivo.
Il discorso in seguito si espande sull’argomento del turismo dei giovani essendo un segmento notevole all’interno del mercato turistico visto la loro forte propensione allo spostamento.
Viene indagata la loro visione del viaggio fondata non solo sul divertimento ma anche sull’aspetto culturale, i luoghi in cui prediligono andare e il modo in cui affrontano il viaggio.
Nel terzo capitolo “Le ragioni del viaggio” si discutono le motivazioni che spingono ad intraprendere un viaggio sia quelle fisiologiche sia quelle interpersonali che coinvolgono ciascun singolo individuo.
Evidenzieremo in seguito i fattori pull e push ovvero quelli di spinta e di attrazione; aspetti da non reputarsi rigorosamente disgiunti ma contemporaneamente presenti nel processo motivazionale.
Nel quarto capitolo “Turismo di qualità” si afferma il notevole mutamento che sta subendo l’elemento turistico, accrescendo un modo di viaggiare “alternativo” che pone maggior attenzione verso sé, le proprie azioni e la realtà vissuta dai paesi di destinazioni.
Ne “Gli strumenti del viaggiatore”, quinto ed ultimo capitolo, si presentano i mezzi di cui si dota il viaggiatore. Strumenti di altri tempi ma tornati in voga anche in questi tempi frettolosi.
Il taccuino, amato compagno di viaggio di numerosi scrittori e artisti.
Parallelamente alla rinascita del mitico taccuino vi è la comparsa di un altro membro nella famiglia Moleskine: il Moleskine city notebook ossia una combinazione di taccuino e guida turistica.
Particolarmente personale nel senso che ognuno crea il proprio percorso in contrapposizione alle guide turistiche con itinerari precostituiti annessi.
Nel carnet de vovage, a metà tra il diario di bordo e l’album da disegno, vi si accostano diverse tecniche artistiche come il disegno, l’acquerello, la fotografia e volendo anche la scrittura.
Viene esaminata anche la macchina fotografica, elemento che identifica maggiormente il turista, strumento in grado di cristallizzare l’immagine, fissarla nel tempo e nello spazio.
Si indaga sulla mutazione che ha avuto nel corso del tempo non solo nella dimensione ma anche sull’influsso del suo potere.

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